GINO MARCHITELLI

Gino Marchitelli è nato a Milano il 23.05.1959
Diplomato in Elettronica Industriale nel 77-78 presso l’Istituto Tecnico Industriale Feltrinelli di Milano ha lavorato per molti anni sulle piattaforme petrolifere Saipem per la ricerca del petrolio in mare come tecnico elettronico.
Da tempo è attivo nel campo delle energie rinnovabili  – fotovoltaico e nell’impiantistica elettrica industriale. Militante nella CGIL e in Democrazia Proletaria ha partecipato alle dure lotte dei lavoratori delle piattaforme petrolifere e alla stesura di un dossier parlamentare di denuncia che contribuì allo scoppio dello scandalo ENI sul finire degli anni ’80. Iscritto all’associazione Libera, componente del direttivo dell’associazione che unisce artisti, musicisti, cantanti e narratori per la difesa della memoria della Resistenza e contro le mafie Arci Ponti di Memoria.
Attualmente è nel direttivo della sezione A.N.P.I. Gisella Floreanini di San Giuliano Milanese.
Due figli di 31 e 25 anni, vive in provincia di Milano e si rifugia appena può sul Lago Maggiore o tra gli splendidi ulivi secolari e il mare cristallino di Carovigno nell’alto Salento Brindisino.

I SUOI ROMANZI

Milano incidente mortale

Un terribile incidente stradale avviene in una via del quartiere di Lambrate, a Milano. Quattro giovani, sotto effetto di alcol e droghe, corrono ad alta velocità per le strade mentre la musica, lanciata a palla nell’abitacolo, li stordisce ulteriormente. Ad un incrocio, durante un sorpasso azzardato, centrano in pieno un’utilitaria con a bordo due donne: Aurelia e Stefania, madre e figlia. L’impatto è devastante. Il commissario Lorenzi, arrivato sul posto con la sua squadra, si trova davanti a una scena straziante che sconvolge tutti i presenti. Giuseppe De Giorgi, muratore, marito di Aurelia e padre di Stefania, è a casa ignaro e, mentre prepara la cena, attende che i suoi “amori” rientrino. Le chiama ma non gli rispondono, e viene colto da un brutto presentimento. I ragazzi coinvolti nell’incidente sembrano provenire da famiglie oneste, ma Lorenzi scoprirà che uno di loro ha frequentazioni inquietanti in un noto locale notturno gestito da un pericoloso malvivente. Indagando, si troverà ad affrontare una potente organizzazione mafiosa capeggiata dalla famiglia Lojiacono mentre al Corvetto una banda rivale, gestita da un personaggio senza scrupoli, noto capo ultras nonché padre di uno dei ragazzi, sta tentando di allargare il commercio della droga nel Sud Milano. A confondere ulteriormente il quadro investigativo arriverà la notizia dell’improvvisa scomparsa di Giuseppe De Giorgi che, non reggendo il dolore, ha deciso di porre fine alla sua vita… o perlomeno così pensa la Polizia. Nella tragedia e nelle complicate indagini, ostacolate dal Sostituto Procuratore Dottor Monti, il commissario di Lambrate si troverà a dipanare un mistero dietro l’altro, tra delitti e regolamenti di conti, incrociando a Ventimiglia la vita border-line dei migranti e di un combattivo prete di frontiera, Don Tiziano. Aiutato da Cristina e dal suo collega Alessandro, di Radio Popolare, investigando tra Milano, Borgotaro e la Liguria, il commissario Lorenzi arriverà a tirare le fila delle indagini in un finale sconvolgente anche per lo stesso poliziotto di Lambrate. Giuseppe invece, che fine ha fatto? La settima indagine di Lorenzi apre una profonda riflessione sulle vittime degli incidenti stradali, causati da imprudenza, distrazione, utilizzo di sostanze, e sul dramma infinito che segna la vita dei sopravvissuti. Prefazione di Daniele Biacchessi.