CHIARA ZANGARINI

Biografia da Macchioni Editore

Chiara Zangarini è laureata in Lettere Moderne presso l’Università Statale di Milano, insegna Italiano e Storia presso l’ISISS Daverio – Casula di Varese.  Collabora nel settore editoriale, curando in particolare la sezione della narrativa di Pietro Macchione Editore e le pubblicazioni di giovani autori.

Ha pubblicato vari volumi, di cui due di ricerca storica, religiosa e artistica, riguardanti le confraternite e le immagini miracolose della Vergine nella Basilica di San Vittore.
Nel 2010, in cui ricorreva l’anniversario di Gianni Rodari (90 dalla nascita, 30 dalla morte, 40 dell’assegnazione dell’Andersen Award) si è occupata dell’interpretazione e della pubblicazione dei racconti giovanili di Gianni Rodari, insieme a Pietro Macchione e Ambrogio Vaghi.
L’ultimo ambito di indagine sono state le leggende del territorio insubrico, delle quali ha pubblicato nel 2012 una raccolta: Leggende Nostre e nel 2014 una breve raccolta per bambini: I giorni della merla.

Ha pubblicato I seguenti volumi:
– Tra devozioni, confraternite e antichi oratori. Pagine di storia varesina, 2009;
– Gianni Rodari e la signorina Bibiana. I racconti e gli scritti giovanili (con Pietro Macchione e Ambrogio Vaghi), 2010;
– Poesia di nostra terra. Le leggende del Varesotto scoperte da Gianni Rodari, 2010;
– L’Addolorata e la Madonna delle Grazie nella Basilica di San Vittore di Varese. Storia, miracoli, devozione e arte, 2012;
 Leggende Nostre. Tradizione, realtà, fantasia. Varesotto, Canton Ticino e Lago Maggiore, 2012;
– Storia del giovane Rodari (con Pietro Macchione e Ambrogio Vaghi) 2013;
– Varese is magic (con Eugenio Manghi), 2013;
– I giorni della merla – Leggende di animali, 2014;
– ha curato la raccolta dei fratelli Grimm, Gnomi, Draghi, giganti … e altre storie da brivido, (con Erika Dal Zotto e Franco Mora, 2014);
 MISANI, storia dell’orafo che ha innovato l’oreficeria. 2015;
– Il segreto del mulino della Valganna, 2016;
– VARESE 1943 nel diario della guardia di frontiera tedesca, 2017.

I SUOI ROMANZI

I GIORNI DELLA MERLA

Il biscione di Angera, le rondini di Arona, i passeri di Taino, i serpenti e i pesci persici di Orta, la gallina di Gallarate, i cammelli di Busto.
Le più belle leggende del territorio insubrico hanno come protagonisti gli animali: piccioni, cani, coccodrilli, pesci persici, lucci. Anche lupi e orsi, serpenti e una balena.
15 storie appositamente scritte e illustrate per piccoli e grandi.

VARESE 1943
NEL DIARIO DELLA GUARDIA DI FRONTIERA TEDESCA

Innsbruck, 16 settembre 1943
Die italienisch-schweizerische Grenze vom Ostufer des Lago Maggiore bis einschließlich Stilfserjoch ist zu besetzen. Die Zollgrenzschutzeinheit ist dem OBHGr B unterstellt für folgende militärische Aufgaben: Festnahme flüchtiger italienischer Soldaten, Verhinderung der Bandenbildung, Bekämpfung von Banden und Sicherung der Grenzen gegen Übertritt von Banden und Bandenan gehörigen.Il confine italo-svizzero deve essere presidiato dalla riva orientale del Lago Maggiore fino al passo dello Stelvio incluso. L’unità della Guardia di Frontiera è subordinata al Comando supremo per i seguenti compiti militari: arresto di soldati italiani fuggitivi, ostacolo alla formazione di gruppi partigiani, lotta alle formazioni esistenti e difesa delle frontiere.

È l’incipit della Chronik, il diario della guardia di frontiera tedesca che documenta giorno per giorno le azioni e lo scenario di guerra del Varesotto tra il settembre 1943 e il febbraio 1944.

In questo volume la Chronik viene pubblicata integralmente, in italiano e in tedesco, corredata del suo importante apparato fotografico. Scatti vecchi e sfocati, che tuttavia costituiscono un eccezionale documento, unico nel suo genere: ci permettono di guardare in faccia le vittime e i carnefici di quella che fu la prima vera battaglia della Resistenza nell’Italia settentrionale, combattuta sul monte San Martino in Valcuvia.
Sono anche le sole immagini esistenti relative all’arresto e alla deportazione di ebrei in Italia.
Riemergono dal passato e ci interrogano gli sguardi di chi ha lottato ed è morto per la libertà e la democrazia.

Link: Stefano Jesurum

LEGGENDE NOSTRE

49 racconti tratti dalla storia e dalla tradizione dei territori tra i laghi Maggiore, di Varese e il Ceresio. Fino ad arrivare, con i Re Magi, a Busto Arsizio.
In compagnia di fantasmi e draghi, santi e streghe.
Dalle leggende più famose, come il cavaliere del lago, la Giöbia, la balena di Brinzio o il Giüvanin senza paura, a quelle delle principesse innamorate di Melide o di Monate; dal fantasma di Manigunda a quello della rocca di Orino, alle fate di Angera.
Niente è inventato: le streghe di Venegono e quelle di Groppello, i Santi Ambrogio, Arialdo, Gemolo e la Madonna dei Miracoli di Varese. E’ tutto vero!

Al piacere della lettura si aggiunge il fascino delle immagini, a tutta pagina o nel dettaglio, rigorosamente a colori e realizzate con il suo stile inconfondibile da Franco Mora.

Il segreto del mulino della Valganna

A Cunardo c’è un mulino che macina instancabile da trecento anni. Stesso fiume, stessa gora, stesse ruote. E se il mugnaio non è proprio lo stesso, poco ci manca, perché tutti appartengono alla stirpe Rigamonti. Ma quelle mura nascondono un segreto. Se ne convincono Riccardino e Tommaso, due tra i nipoti del mugnaio, durante una vacanza al mulino. E tra i racconti del nonno Riccardo e le pedalate sulla ciclabile alla scoperta della torbiera, dell’orrido e delle cascate sotto la guida del mitico Carmagnola, una notte scoprono l’incredibile verità.

Un libro dedicato a chi voglia esplorare, divertendosi, la Valganna di un tempo, dove l’acqua era fonte di energia per il mulino, il maglio, la ceramica e persino per la tramvia. E poi rileggere la storia di San Gemolo e la leggenda del Castelvecchio, percorrendo questa valle con gli occhi incantati dei bambini.

L’Addolorata e la Madonna delle Grazie nella Basilica di San Vittore di Varese

L’autrice ci accompagna in un viaggio attraverso la storia delle due rappresentazioni mariane conservate nella basilica di San Vittore di Varese: un complesso statuario e un affresco. Si parte dai primi decenni del XVI secolo per giungere al nuovo millennio. Se ne ricostruiscono le origini e le devozioni ad esse tributate.
Per la prima volta vengono pubblicati i processi informativi per i miracoli loro attribuiti: numerose guarigioni ad opera della Madonna delle Grazie e i due miracoli “ufficiali” dell’Addolorata, l’apparizione delle tre stelle e la guarigione di suor Campanigo. Oltre a centinaia di altri interventi attribuiti al simulacro dell’Addolorata che, portato in processione per tre secoli, assicurava al borgo la protezione da siccità ed epidemie.
Culti ufficiali e locali si compenetrano in una vicenda che ci porta a contatto con la vita e le speranze dei nostri avi, la cui devozione ha determinato la fisionomia e le opere artistiche delle cappelle dove le immagini sono venerate e si è estesa ben oltre i ristretti confini del borgo. Completano l’opera un ricco apparato iconografico che testimonia la valenza devozionale del complesso trattato: quadri, affreschi, stampe, immaginette, oltre a poesie e canti. Nell’appendice documentaria gli statuti del Pio Consorzio della Beata Vergine Addolorata (1847, 1949).

Varese is magic di Eugenio Manghi – Chiara Zangarini

“Il Varesotto è una terra giovane, emersa dalle onde e dai ghiacciai. Quando i ghiacciai si sono sciolti sono apparse le valli e le colline moreniche percorse da un intricato reticolo di laghi, fiumi e torrenti. Nel momento in cui scoppiava il big bang che avrebbe dato origine al Varesotto, si fissava nella pellicola della natura l’immagine più scenografica che da millenni accompagna la vita dei suoi abitanti: il Monte Rosa che con tutta la sua maestosa imponenza in un effluvio di effetti cromatici si specchia nelle limpide acque del lago di Varese”.

230 scatti per immortalare la magia di una città. In questo viaggio tra i monti e il cuore antico del borgo, l’obiettivo spazia alla ricerca degli elementi costitutivi del fascino che da sempre la “città giardino” esercita e che l’hanno resa negli anni meta di turismo internazionale. Sono imponenti i segni del tempo e della storia, dal battistero di san Giovanni al castello di Masnago, dagli affreschi della chiesa di santo Stefano ai giardini di Palazzo Estense, alle numerose ville private e aperte al pubblico. Le fotografie riprendono anche momenti della vita dei varesini: i percorsi dello shopping e quelli della notte giovane, fino a percorrere la via sacra delle cappelle e giungere al santuario per contemplarne la Madonna nera.

“Salendo, ogni tanto ci fermavamo a una delle 15 o 20 cappelle per voltarci ad ammirare il paesaggio. Visione magnifica! Al tramonto del sole si vedevano sette laghi. Credetemi si può percorrere tutta la Francia e la Germania, ma non si potranno mai provare simili sensazioni.” (Stendhal,“Roma, Napoli e Firenze”, 1817)

Gianni Rodari e la signorina Bibiana. I racconti e gli scritti giovanili di Chiara Zangarini, Pietro Macchione, Ambrogio Vaghi

Per fare un tavolo ci vuole il legno

per fare il legno ci vuole l’albero…

Dopo la pioggia viene il sereno,

brilla in cielo l’arcobaleno…

Chi è più forte del vigile urbano?

Ferma i tram con una mano…

Chi non conosce le filastrocche di Gianni Rodari? Chi non ha giocato con le parole delle sue storie? Rodari ci ha liberato la fantasia. Ha rivoluzionato la letteratura per l’infanzia. E non solo in Italia. Tuttavia la sua storia è poco conosciuta: la capacità di far volare la fantasia trae linfa dalle solide radici di una cultura vastissima e da un rigoroso impegno morale. I motivi per percorrere le tappe della sua formazione e leggerne i racconti giovanili? Si scopre una personalità sensibile, a volte tormentata, una intelligenza acuta in un carattere riservato, una mente aperta e ricettiva, lo struggimento delle poesie in dialetto. Si scopre dove nasce la necessità di impegnarsi per il bene comune: in un’ansia di giustizia che urge fin dall’infanzia.

Poesia di nostra terra. Le leggende del Varesotto scoperte da Gianni Rodari. Di Chiara Zangarini

Nel 1946, collaborando con il Corriere Prealpino, Gianni Rodari ideò una rubrica e la intitolò Poesia di nostra terra. Si proponeva di riscoprire le leggende del territorio tra Varese e il Lago Maggiore, sino ad allora tramandate solo per via orale. L’idea ebbe successo e le leggende inviate dai lettori e pubblicate furono 19. Poi lo scrittore si trasferì a Roma.

Chiara Zangarini, che ha curato un volume con gli scritti giovanili di Rodari, ripropone una rivisitazione di queste leggende.

Ascolta una leggenda:  la trovi, insieme ad altre, sul sito di Radio Missione Francescana, nella rubrica Cronaca Bianca, ideata e presentata da Angela Bevacqua Schneider.