DANIELE OSSOLA

Daniele Ossola ha vissuto per molti anni a Milano, dove si è laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica.

Iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Milano è stato direttore del periodico “Il Gabbiano”.

La grande passione per il teatro amatoriale lo ha portato a fondare e a dirigere, metà anni ’80, “La Cumpagnia del fil da fer” formata da adolescenti e per la quale ha scritto le sceneggiature e curato la regia.

Ha fatto parte della “Compagnia Teatrale Isprese” che proponeva spettacoli in dialetto varesino, in qualità di aiuto-regista e attore. Oltre che sceneggiature teatrali ha scritto fiabe, racconti e romanzi.

Ha coordinato laboratori teatrali di dizione e postura, ed è stato docente di Scrittura Creativa presso l’UNITRE (Università delle Tre Età) di Sesto Calende (VA).

Attualmente coordina laboratori di lettura, scrittura creativa e dizione presso le classi quarte e quinte nelle Scuole Primarie di Angera e Ranco (VA).

Vincitore e finalista in numerosi Concorsi Letterari nazionali e internazionali.

Per maggiori informazioni: www.danieleossola.com

I SUOI LIBRI

 

IDENTITÀ IN CONFLITTO

Un brano del racconto: “DILEMMI AFRICANI”

“Port Harcourt, 28 giugno 1978
Carissima Carol,
ho una bellissima notizia: Raffaele ha conquistato il vertice della sede nigeriana della Skin Care.
L’Africa centrale è però in agitazione e provoca interminabili discussioni nelle quali le opinioni si allineano o si scontrano, si completano o si allontanano: chi sta plasmando il volto della Nuova Africa? Il sogno di assimilazione del colonizzatore che attirava nel suo crogiolo il modo di pensare delle varie tribù africane è quella d’indossare un casco sopra la protezione naturale dei loro capelli crespi, pipe fumanti alla bocca, pantaloncini bianchi sino al polpaccio e per le donne abiti cortissimi che scoprono gambe dalle curve armoniose?
In un attimo, un’intera generazione ha preso coscienza del ridicolo che covava in loro. La storia, inesorabile, ha fatto il suo corso. Il dibattito nella ricerca della giusta direzione sta scuotendo l’Africa occidentale. Uomini coraggiosi hanno conosciuto e conoscono la prigionia; altri, sulla loro scia, proseguono 1’opera intrapresa. Eravamo giovani ed efficienti, poiché convinte di essere portatrici di progetti. Ma qui stiamo osservando che, acquisita l’indipendenza, si assiste alla creazione di varie Repubbliche, alla nascita di vari inni nazionali e all’insediamento di una bandiera con un leader più o meno riconosciuto a livello internazionale.
Con simili salassi, soltanto per la vanagloria e molti altri inutili lussi, come gli inviti frequenti agli stranieri, quale dispendio di denaro! Quante scuole ed equipaggiamenti ospedalieri andati perduti! Quante strade ancora da asfaltare!
L’altro giorno sono andata al mercato: colori, colori e poi ancora colori nei tessuti esposti. Ormai anche nei capi di abbigliamento di taglio europeo usiamo questi tessuti per due motivi: ci sentiamo più integrati nel loro mondo e per i neri risulta essere di profonda gratificazione avere un conoscente bianco che indossa abiti colorati. Questo mondo, apparentemente idilliaco, cozza brutalmente con una parallela realtà socio-politica: bande di giovani armati su pick-up, con ragazzini che imbracciano con piglio da duri un kalashnikov grande quanto loro, che impongono con la forza il loro potere nei vari quartieri, ladri e rapine notturne nelle case e negli appartamenti tanto da far decidere a Raffaele di tenere un fucile e una rivoltella con colpi in canna in salotto, pronti per l’uso e a una distanza di sicurezza per Elodie e Ruth.
Mi auguro che questa situazione d’incertezza possa terminare con una stabilizzazione politica che ci consenta di muoverci, come prima, in assoluta serenità. Attendo tue notizie sulle trasformazioni politiche in Zambia. L’Africa inizia a diventare un dilemma.
Un caro abbraccio.
Joanna”

L’INCUBO DI CAPITAN UNCINO

Cos’hanno in comune Capitan Uncino e i Lost Children? Quei bambini nati una mattina quando il sole non sarebbe sorto… ? Oggi nulla, se non il nostalgico ricordo da parte di Capitan Uncino verso quelle creature che, in uno dei rari attimi di bontà, aveva salvato dalla miniera.

Ama ricordarle, seduto sul ponte della sgangherata Jolly Roger, un fatiscente condominio ligneo galleggiante con due alberi e mezzo, realizzato con fasciami di rovere che richiedono invano una manutenzione.

Il nostro Capitano, con i resti del suo famigerato equipaggio, vivacchia sulla sua nave in preda ad una noia mortale. Gli anni passano, gli acciacchi aumentano, con tutti gli effetti collaterali del caso che poco si adattano a un feroce e spietato pirata, quale lui era.

Ma anche i pochi pirati rimastigli fedeli non scherzano: uno più tonto dell’altro. Una gran bella ciurma!

La noia, la perdita di contatto con la realtà che occupa tutti nel ricordare solo vicende passate, in questo inutile girovagare per mari senza prospettive, porta tutti allo sconforto e a comportamenti inusuali con isolati sprazzi di lucidità.

I pirati, quelli veri, devono combattere, hanno bisogno di un nemico. Ma, in assoluto, il nemico per definizione… quel ragazzino impertinente, vestito di verde … lui, che volava a fianco di una fatina, non c’è più!

Questo sgangherato equipaggio riuscirà comunque a dare un senso e un valore alla squallida esistenza priva di un incerto domani.

Il tutto presentato sotto forma di sceneggiatura teatrale.

  • SEGNALAZIONE DI MERITO al Concorso “Teatro Inedito Giuseppe Borgese” con relativa pubblicazione da parte de Il Convivio Editore nella sezione “Ars Theatralis”.

A TASTE OF DEATH – Assaggio di Morte

Questo romanzo ha avuto origine da un casuale contatto con un signore dall’aspetto giovanile, bello, distinto, sempre accompagnato da un cane. Entrati in confidenza, mi raccontò di essere francese, da ragazzino mandato al riformatorio dove subì violenze sessuali da parte di un istruttore il che lo portò a odiare l’essere umano e ad amare in modo ossessivo gli animali.
Ho scritto il romanzo partendo da specifici riferimenti psicologici e neuro-chirurgici. Ho trasformato questo mio contatto in un professore che cerca persone super ricche disponibili a sperimentare, in attività, le forti sensazioni che possono scaturire da una morte violenta. Studia come estrarre tessuti da cadaveri legati a diverse tipologie di decessi traumatici trapiantandoli su persone vive. L’obiettivo è certificare e verificare, in modo che si possano poi raccontare le sensazioni e le emozioni provate in occasione di queste morti simulate. Chi è rimasto ucciso a causa un trauma violento, non è mai riuscito a svelare gli ultimi secondi della sua sofferenza.
Le storie “distopiche” sono sicuramente scomode se aiutano a riflettere perché ci spingono a uscire dalla nostra comfort zone.

Estratto:

Una forte ossessione affligge il Professor Matthew Doherty, docente presso l’Università della Louisiana situata a Baton Rouge: l’amore per gli animali e l’odio nei confronti dell’essere umano che è stato capace, nei secoli, di azioni efferate verso i propri simili. Vuol trovare un modo per far rivivere le sensazioni che un individuo prova negli attimi che precedono una morte violenta, atroce.

Il Professore coinvolge Assistenti e studenti, durante i suoi seminari, sulle sensazioni che si vivono in occasione di morti traumatiche. È talmente convinto di questo progetto innovativo che convoca alcuni dei suoi più fidati Assistenti e spiega loro l’iniziativa che consiste nello svolgere tirocini presso i reparti di Medicina Legale negli ospedali di New Orleans per individuare le cause dei diversi tipi di morte violenta. Affiancheranno i medici legali durante le autopsie scoprendo l’origine di tale decesso e dovranno sottrarre, con la complicità dei colleghi, alcune porzioni di tessuto, sangue e midollo dalla nuca del defunto. Nel frattempo il Professore sviluppa contatti con agenzie specializzate nella ricerca di un target di persone super ricche disponibili a sperimentare, da vive, le forti sensazioni che possono scaturire da una morte violenta. Inizia la produzione in mini-serie di provette contenenti il siero specifico per le diverse tipologie di morti traumatiche. Prima della diffusione su scala mondiale del progetto, vengono organizzati alcuni test, utilizzando persone consenzienti dietro lauto compenso, e successivamente una sorta di prova generale che vede coinvolti, in prima battuta, i fidati Assistenti del Professore. L’obiettivo è quello di certificare, in modo da poter poi raccontare, le sensazioni e le emozioni provato in occasione di queste morti simulate. Tutti sono in trepida attesa perché vogliono essere artefici dell’esperimento tanto atteso che frutterà loro una montagna di dollari. Il destino riserverà loro una sorpresa.

RUBLI e LIRE

 

Tutto si svolge tra Milano, Mosca e Roma durante gli anni ’50 e ’60.Aurora ha studiato medicina ma le vicende belliche legate alla Seconda Guerra Mondiale, unite a un matrimonio fallito, la portano a cercare un lavoro prima all’Ospedale di Niguarda poi presso il PRECU, un laboratorio medico privato. Attivista politica, iscritta al PCI presso il circolo “Lenin” di viale Padova a Milano, vive le contraddizioni, in pieno boom economico, tra capitalismo e comunismo. Contraddizioni anche nel carattere della protagonista perché dolce, accomodante e rispettosa nei confronti dei pazienti ma altrettanto dura e determinata verso gli uomini e quella società che sta mutando in modo vorticoso. S’intrecciano varie vicende che hanno diversi protagonisti tra i quali la dolce e tenera Angelina, tecnico di radiologia, collega e amica di Aurora. Dura lavoratrice dai modi spensierati, segue poi il marito in Canada, contabile presso la falegnameria aperta dal fratello. All’improvvisa morte del marito, Angelina troverà una pessima sorpresa…

  • DIPLOMA DI MERITO al Premio Letterario “La Ginestra di Firenze” – Narrativa Inedita

Opere pubblicate 

LA PECHERONZAraccolta di racconti (Aletti Editore)

«Sono nato ad Asola (MN) ma ho vissuto per molti anni a Milano, conseguendo la Laurea in Economia e Commercio all’Università Cattolica. Attualmente mi occupo di consulenza aziendale. Ho ricoperto numerosi ruoli in ambito sociale in una ridente cittadina sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, Ranco, luogo dove ora vivo, tra cui Assessore alla Cultura con la direzione, iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Milano, del periodico “Il Gabbiano”. La grande passione per il teatro amatoriale mi ha portato a fondare e a dirigere, metà anni ’80,“La Cumpagnia del fil da fer” formata da adolescenti e per la quale ho scritto le sceneggiature e curato la regia. Ho fatto parte della “Compagnia Teatrale Isprese” in qualità di aiuto-regista e attore. Ho coordinato laboratori teatrali di dizione e postura, presso la Scuola Primaria di Ranco, occupandomi delle sceneggiature e della regia. Ho scritto fiabe e racconti, partecipando con successo a numerosi Concorsi Letterari a livello nazionale, convogliati nella pluripremiata raccolta “STORIE DI TANTI” pubblicata da Book Sprint Edizioni. Due mie commedie brillanti in tre atti, “L’INCUBO DI CAPITAN UNCINO” e “CHE SCOPERTA!!!” fanno parte della Collana “Ars Theatralis” de Il Convivio Editore. L’ultima opera è il romanzo thriller “GRIGLIATA PER UN CADAVERE”, già vincitore del Primo Premio sezione Narrativa Inedita al Concorso “Milano International”, pubblicato da Book Sprint Edizioni.»

  • FINALISTA con PROPOSTA EDITORIALE da parte della Casa Editrice Montedit di Melegnano (MI), nell’ambito della 23^ edizione del Concorso “Jacques Prévert 2017”.
    • MENZIONE DI MERITO al Premio Internazionale “Maria Cumani Quasimodo” con pubblicazione da parte di Aletti Editore nella sezione “Emersi – Narrativa”.
    • SEGNALAZIONE DI MERITO al Premio Internazionale “Giglio Blu – FI 2019”.
    • FINALISTA al Premio biennale Internazionale di Poesia e Narrativa – Percorsi Letterari “Dal Golfo dei Poeti Shelley e Byron, alla Val di Vara”.
    • PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA al Premio “Quercia in favola 2019”.
    • Viene utilizzato quale testo di riferimento in laboratori di Scrittura Creativa e di Lettura Teatrale che l’autore coordina presso le classi IV e V nelle Scuole Primarie di Angera e Ranco (VA).

INTRIGHI ALLA ROCCA DI ANGERA –  romanzo giallo storico (Macchione Editore)

Siamo nel Ducato di Milano, nei primi anni del ‘400, sotto l’egida di Filippo Maria Visconti. Ambientato lungo l’asse tra la Rocca di Angera e quella di Somma Lombardo, con puntate nel Monferrato e nei territori dei Gonzaga, il romanzo narra di attriti e ripicche tra il conte di Angera e Somma Lombardo, di amori impossibili e di altre vicende personali che risentono della turbolenza del tempo. È il periodo in cui l’Inquisizione è sempre alla caccia di streghe e dove i Ducati, a suon di soldati di ventura, combattono l’un contro l’altro, creano alleanze tramite matrimoni che hanno alla base momentanei interessi strategici e si dissanguano economicamente. Un vasto affresco storico, con tanti protagonisti e tante vicende che a volte si chiudono con gioia e altre con atroci sofferenze.

  • FINALISTA al Premio Letterario “Sirmione Lugana 2018” nella sezione C – Narrativa Inedita.
  • MERITEVOLE di pubblicazione al “4° Premio Internazionale Salvatore Quasimodo”.

STORIE DI TANTI

“Storie di tanti” è una raccolta di racconti diviso in sezioni, per far riflettere, con un leggero sorriso sulle labbra, su vari aspetti della vita. Il testo si apre con Cantautori e aspetti sociali, una sezione di racconti brevi. È una rielaborazione di alcuni componimenti di famosi cantautori italiani che affrontano problemi di droga, prostituzione, solitudine e potere mal gestito. Il testo prosegue con Realtà sovvertite, in cui si parte da situazioni reali per poi far esplodere la fantasia in eventi surreali. Nella sezione Un incontro… una storia vengono poi descritti incontri casuali con persone, in diversi contesti di vita quotidiana. Fiabe e dintorni: è la sezione prevalentemente dedicata a bambini e adolescenti. Riflessioni semi-serie: l’Autore trae spunto da situazioni reali, dove enfatizza, in chiave ironica, alcune debolezze umane. Storie nella Storia: sono vicende, prodotte dalla fantasia, ma sviluppate in ambienti storici ben precisi. Alcune di queste storie sono state premiate in diversi Concorsi Letterari Nazionali.

  • PRIMO PREMIO al Concorso “Città di Siena” organizzato dalla Casa Editrice Il Leccio – Sezione Opere Inedite.
    • TERZO PREMIO al Concorso “La Pergola d’arte” di Firenze – Sezione e-book.
    • FINALISTA al Premio Letterario ”Villotte: storie in cammino… un cammino di storia” – Sezione e-book

GRIGLIATA PER UN CADAVERE

È la vicenda dell’investigatore privato Dario Losa il quale, in una Milano fine anni ’50 che è alle prese sia con un affannoso ritorno alla normalità che con uno sviluppo post-bellico, si trova alle prese con la complicata soluzione di un delitto. L’ufficio dell’investigatore è ridotto all’osso: lui e la fedele segretaria ereditata, assieme all’attività investigativa, dal padre defunto. Lo standard del suo operare, di conseguenza, è quello di affrontare i casi, possibilmente non complessi, uno per volta. La cliente protagonista, che si affida a Dario Losa, è Marta Riondino una bella ed elegante signora arricchitasi, in modo sempre al limite della legalità, con una prestigiosa e conosciuta casa di tolleranza (frequentata dall’alta borghesia milanese) situata nelle vicinanze dell’Idroscalo, prima dell’avvento della Legge Merlin. Marta, separata, ha due figlie delle quali una, di nome Chiara, si è invaghita di Luca, un giovane apparentemente benestante, che viaggia in spider (niente di male) ma con armi a bordo (qui nasce il problema). La signora si rivolge all’investigatore privato per far pedinare Luca perché, da navigata ex-maitresse, non vuole avere a che fare con le forze dell’ordine istituzionali onde evitare di rispolverare il suo non fulgido passato. Il pedinamento di Dario Losa, nei confronti del giovane, porta a un intreccio di vicende che culminano prima con la scoperta di un cadavere (più o meno ipotizzato) e poi di un altro (inaspettato). Nella vicenda si alternano diversi personaggi. Ci sono, pertanto, più trame correlate, dove viene usato un tono colloquiale poiché i vari personaggi provengono da ceti medio-bassi, anche se le vicende post-belliche li hanno arricchiti e hanno consentito loro di ascendere la scala sociale milanese.

GRIGLIATA PER UN CADAVERE( audiolibro)

  • PROPOSTA EDITORIALE da parte dell’Editore Montag di Tolentino (MC).
    • FINALISTA al premio Letterario Internazionale “Gaetano Cingari” Sezione Narrativa Inedita organizzato dalla Casa Editrice Leonida.
    • PRIMO PREMIO al Concorso “Milano International” Sezione Narrativa Inedita organizzato dalla Onlus Editrice Pegasus Cattolica.
    • ATTESTATO DI SEGNALAZIONE al Premio Culturale “San Bernardino alle Ossa – La Milano Gotica” sezione narrativa edita.
    • MENZIONE D’ONORE al Premio Culturale Nazionale ”Milano Verticale – Le Torri del 2000”.

 

CHE SCOPERTA!!!commedia brillante in tre atti (Il Convivio Editore)

  • DIPLOMA D’ONORE e targa, FINALISTA con relativa pubblicazione da parte de Il Convivio Editore nella sezione “Ars Theatralis”.
  • PODIO 2^ CLASSIFICATA al Premio Culturale Nazionale “San Bernardino alle Ossa – La Milano gotica” sezione Opera Teatrale.