Pensavamo che l’acqua fosse una fonte inesauribile: ma non è così. Un anno con poca neve e meno piogge è sufficiente a metterci in difficoltà idrica.
Nel futuro prossimo non sarà più il petrolio la fonte di ricchezza, ma l’acqua. Forse è arrivato il momento di utilizzarla in modo più responsabile.
Ci sono tanti modi per risparmiare acqua e lo vedremo. Io vorrei cominciare con sfruttare l’acqua che cade dal cielo.
Un esempio: ammettendo che durante l’anno piova per 100 giorni, un tetto di 200 m² è in grado di raccogliere in un anno circa 170.000 litri di acqua piovana. Non male! Se venisse incanalata in un serbatoio potrebbe servire a un uso non domestico, come bagnare il giardino, lavare la macchina, ecc. o utilizzarla anche per uso domestico come fare la doccia, per la lavatrice, per la lavastoviglie o per lo sciacquone.
RICICLO DELL’ACQUA PIOVANA PER USO NON DOMESTICO
In questa pagina affronteremo l’argomento di come sfruttare l’acqua piovana per uso “non domestico” come ad esempio quando si ha la necessità di innaffiare o irrigare un giardino lontano da fonti idriche.
Cosa è necessario acquistare:
- Un serbatoio
- Dei filtri, se non sono già compresi nel serbatoio
- Pompa autoclave autoaspirante
- Pannello solare con regolatore
- Irrigatore
- Tubi per far scorrere l’acqua
SERBATOIO
Di serbatoi ne esistono di tutti i tipi, ho scelto quello che si vede in figura perché lo ritengo il più adatto e il meno costoso.
E’ un serbatoio pieghevole per acqua piovana da 750 Litri. Cattura l’acqua senza sforzo dalla pioggia e l’immagazzina nel serbatoio. Inoltre l’ingresso e l’uscita è dotato di filtro reticolato che consente di purificare l’acqua. Il serbatoio è in PVC, ed è fornito di un rubinetto con filtro, di una valvola di troppo pieno, un tubo da giardino e un tubo di troppo pieno.
FILTRO
In questo caso il filtro in ingresso e in uscita è già compreso e dato che si tratta di acqua da usare per un giardino è più che sufficiente, ma se lo dovessimo usare per l’uso domestico il discorso cambia, e il filtro del serbatoio deve essere professionale.
POMPA AUTOCLAVE AUTOASPIRANTE
Ho scelto questa autoclave autoaspirante a basso consumo energetico, ma ce ne sono altre che potete trovare sui siti specializzati. Questa può servire contemporaneamente al massimo due rubinetti. Ha una protezione interna contro i sovraccarichi e può girare a secco senza danni. Il pressostato rende automatico il funzionamento della pompa, e quando l’impianto sarà attivo la pompa sarà in funzione e se viene bloccata l’erogazione di acqua, la pompa smetterà di funzionare automaticamente.
Questa pompa è alimentata a 12 Volt e assorbe 1,8 Ampere e ha una portata di 3,8 litri al minuto.
PANNELLO SOLARE CON REGOLATORE
Se voglio usare l’autoclave mi occorre l’energia per alimentare l’apparato e il pannello solare è quello che mi serve.
Per prima cosa calcolo l’energia richiesta con la legge di Ohm:
P= V*I = 12*1,8= 21,6 Watt
e se la voglio utilizzare per 3 ore avrò:
21,6 * 3= 64,8 Watt/ora .
La potenza del pannello solare lo calcolo con la formula:
Wh/ ore solari.
E se le ore solari sono circa 4 risulterà: 68,4/4= 17,1 Watt. Per sicurezza ne uso uno di 30 Watt.
A questo punto posso collegare direttamente l’uscita all’autoclave e usando un timer, che può essere compreso nel regolatore, posso impostare l’ora di inizio e fine irrigazione, ma se non ci fosse il sole? potrei fare uno sforzo in più e installare una batteria per l’accumolo dell’energia.
La capacità della batteria è espressa in Ah (Ampere/ora), e per la maggior parte delle batterie a ciclo profondo è buona norma scaricare le batterie solo a metà del livello di potenza.
Per il calcolo useremo la formula:
Ah= Wh/12Volt = 86,4/12=7,2 Ah (86,4 = consumo totale degli apparati che vogliamo alimentare in Watt/ora che è dato da: P=V*I= 12 Volt è l’alimentazione dell’autoclave e 1,8 è l’assorbimento= 21,6 *4 ore di funzionamento = 86,4 Wh. E 12 Volt è la tensione della batteria). Ma siccome vogliamo scaricare la batteria solo a metà livello moltiplichiamo per 2 gli Ah. Nel nostro caso è sufficiente 12Ah.
In quanto tempo si scarica la batteria quando i pannelli solari non forniscono energia ? tenendo conto che si deve scaricare solo del 50%, si può ipotizzare che avendo a disposizione 6 Ah e se questi li dividiamo per la corrente assorbita dagli apparati, che è stimata in 1,8 Ampere, si avrà: 6 Ah/1,8= 4 ore circa.
Riassumendo: l’autoclave, in via prioritaria, viene alimentata dal pannello solare, e solo nel caso che il pannello non fornisce energia viene alimentata dalla batteria, mentre se l’autoclave non è in funzione, l’energia del pannello serve a caricare la batteria.