SILVIO RAFFO

Poeta, traduttore, saggista e drammaturgo, ha al suo attivo più di dieci romanzi,tra i quali La voce della pietra (già finalista del Premio Strega nel 1997, ora Elliot, 2018) da cui è stato tratto il film omonimo di Eric Howell con Emilia Clarke: Il segreto di Marie-Belle (Elliot, 2019), vincitore del Premio Lord Byron: Lo specchio attento (Elliot, 2020), e Gli angeli della casa (Elliot, 2021). Ha curato per Elliot L’amore che non osa, che presenta per la prima volta in Italia le poesie di Alfred Douglas. Natura, la più dolce delle madri, una raccolta delle poesie di Emily Dickinson, e ha scritto la biografia poetica Io sono nessuno. Vita e poesie di Emily Dickinson.  Per Castelvecchi ha curato l’antologia della poesia italiana contemporanea. Muse del disincanto (2019). Ha vinto prestigiosi premi e collabora a trasmissioni radiofoniche e televisive.

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L’ultimo poeta

All’aeroporto di un’isola spagnola à la mode atterra un insolito viaggiatore. Chi sia veramente e da dove venga resta un mistero, finché apprendiamo che una donna, denominata Madame, gli ha affidato un incarico speciale: eliminare i partecipanti a un convegno internazionale – che sta per tenersi in un lussuoso albergo dell’isola – durante il quale scrittori e editori decideranno le sorti della letteratura e il definitivo genocidio della poesia sul pianeta Terra. Ma chi è veramente Donatien (questo il nome scelto dal protagonista)? Avrà il coraggio di compiere la sua missione di angelo sterminatore? E soprattutto, chi sono gli enigmatici personaggi che incontra, al cospetto dei quali prova una confusa sensazione di déjà vu? Le risposte a questi interrogativi sono nell’ultima pagina, come si conviene a un perfetto mystery. Se è possibile ai nostri giorni inventare una favola catturante tanto magica quanto eticamente impegnata, Silvio Raffo ci riesce, col suo ironico garbo e la sua prosa impeccabile, coadiuvati dalla rara capacità di emozionare e commuovere, prerogative specifiche degli “ultimi poeti”.

Gli specchi della luna

  • I giorni delle cose mute, Kursaal editoriale, 1967
  • Invano un segno, Rebellato Editore, 1976
  • Stanchezza di Mnemosyne, Forum Quinta Generazione, 1982
  • Immagini di Eros, Forum Quinta Generazione, 1984
  • Da più remote stanze, Firenze, Hellas, 1984 (prefazione di Daria Menicanti)
  • Lampi della visione, Milano, Crocetti, 1988
  • L’equilibrio terrestre, Milano, Crocetti, 1991
  • Quel vuoto apparente, Edizioni del Leone, 1995
  • Vocative, LietoColle, 2003
  • Il canto silenzioso, Marna, 2005 (prefazione di Maria Luisa Spaziani)
  • Maternale, NEM, 2007
  • Al fantastico abisso, Nomos, 2011

Romanzi

  • Lo specchio attento, 1974, Edizioni Dello Zibaldone, 1987
  • Il lago delle sfingi, Marna, 1990
  • La voce della pietraIl Saggiatore, 1996
  • VirginioIl Saggiatore, 1997
  • Spiaggia Paradiso, Marna, 2000
  • I figli del Lothar, Ulivo, 2008
  • Dépendance, A. Car, 2009
  • Eros degli inganni, Bietti, 2010
  • Giallo matrigna, Robin, 2011
  • La sposa della morte, Robin, 2013
  • Mio padre René, Robin, 2015
  • Le inside celesti, Robin, 2016

Traduzioni

  • Emily Dickinson: poesie, Fògola, 1986
  • Emily Dickinson: Geometrie dell’Estasi, Crocetti, 1988
  • Le più belle poesie di Emily Dickinson, Crocetti, 1993
  • Oscar Wilde: Tutti i raccontiNewton & Compton, 1997, 2012
  • Emily Dickinson: tutte le poesie, Meridiani Arnoldo Mondadori Editore, 1998
  • Christina Rossetti: Nostalgia del cieloLe Lettere, 2001
  • L’amore non è cieco, Edna St. Vincent Millay, Crocetti, 2001, 2010
  • Dorothy Parker: tanto vale vivereLa Tartaruga, 2002
  • Anne, Emily, Charlotte Bronte: Poesie, Arnoldo Mondadori Editore, 2004
  • Gli amorosi incanti, poesie di Sara Teasdale, Crocetti, 2010
  • Guarire dall’amore, Wendy Cope, Crocetti, 2012

Saggi e a antologie

  • Guida alla letteratura contemporanea, Bonacci, 1977
  • Donna, mistero senza fine bello, Newton & Compton 1994 (a cura di)
  • Gli specchi della Luna, Tettamanti, 1999
  • Ada Negri, Poesie, Arnoldo Mondadori Editore, 2002 (a cura di)
  • Sibilla Aleramo, tutte le poesie, Arnoldo Mondadori Editore, 2004 (a cura di)
  • Platone: l’anima, Arnoldo Mondadori Editore, 2006 (a cura di)
  • Seneca: la serenità, Arnoldo Mondadori Editore, 2006 (a cura di)
  • Marco Aurelio: la libertà interiore, Arnoldo Mondadori Editore, 2007 (a cura di)
  • La sposa del terrore, Book Editore, 2009
  • Io sono Nessuno (vita di Emily Dickinson), Le Lettere, 2011
  • Lady Medusa – Vita, poesia e amori di Amalia Guglielminetti, Bietti, 2012 (a cura di)
  • Saffo. Antologia lirica, Nomos Edizioni, 2013 (a cura di)
  • Antonia Pozzi: Lieve offerta, Bietti, 2013 (a cura di, con Alessandra Cenni)

Premi

  • 1980 Premio Jean Vigo per il miglior soggetto teatrale Pas de Deux
  • 1982 Premio Romagna per la miglior traduzione di poesia inglese
  • 1983 Premio Cardarelli – Tarquinia per Stanchezza di Mnemosyne
  • 1985 Premio David per Da più remote stanze
  • 1988 Premio Gozzano per Lampi della visione
  • 1991 Premio Città di Cariati per L’equilibrio terrestre
  • 1995 Premio Città di Borgomanero per Quel vuoto apparente
  • 1997 Finalista al Premio Strega per La voce della pietra
  • 2001 Finalista al Premio Adanegri per Spiaggia Paradiso
  • 2008 Secondo classificato al Premio Città di Salò per Maternale
  • 2012 Finalista al Premio Monselice per la traduzione dall’inglese delle poesie di Wendy Cope
  • 2012 Premio Val di Comino per Al fantastico abisso

ROMANZI

Il segreto di Marie-Belle. Diario di un’ombra

Un nodo indissolubile lega l’istitutrice Aurelia e la sua pupilla Marie-Belle, la cui complicità quotidiana origina una spirituale quanto morbosa liaison dangereuse, costellata da una catena di morti apparentemente naturali. Un ricordo dietro l’altro, Aurelia ci rivela il susseguirsi degli eventi, talvolta drammatici, che hanno segnato le loro esistenze, ma le lacune del suo racconto ci portano a chiederci se possiamo credere davvero alle sue parole e se riusciremo infine a conoscere Il segreto di Marie-Belle. Un noir puro dall’anima tenera e spietata, in cui lo stile elegante e l’analisi psicologicamente accurata danno vita a un’opera letteraria fuori da ogni schema.

GIALLO MATRIGNA

Il tema-base di “Giallo matrigna” è la perdita della memoria, un tópos già presente in grandi mystery del passato: il protagonista è uno scrittore affermato che, il giorno della presentazione del suo ultimo libro (la biografia di una cantante non famosa ma molto particolare come personaggio) si accorge di aver cancellato dalla memoria le ultime ventiquattro ore. In questo lasso di tempo è stato compiuto un delitto. La vittima è proprio la cantante, Nita Landis. Un simile episodio era già accaduto vent’anni prima, il vuoto riguardava il giorno della morte della sua matrigna. Un ulteriore elemento di mistero riguarda il figliastro della cantante, scomparso nel nulla. Il titolo allude al colore del vestito indossato da entrambe le vittime. Atmosfere morbidamente crepuscolari e decadenti (l’Hotel Regina Palace di Stresa e la tenuta in riva a un fiume dove vive il protagonista) danno al racconto un sapore old fashion di squisita eleganza, come del resto la scrittura sapientemente sorvegliata. “Giallo matrigna” si è classificato secondo al premio “Alberto Tedeschi” per il miglior romanzo giallo italiano nel 2002.

LA SPOSA DELLA MORTE

Può un’opera d’arte, per quanto misteriosa e difficile da decifrare, attrarre con forza disorientante l’anima delle persone, travolgendola fino allo stordimento? Un dipinto che raffigura un cavaliere e una strana coppia di sposi sullo sfondo di una campagna minacciata dall’alta marea, esercita proprio questa inspiegabile attrazione sui personaggi che vi ruotano intorno. Di quest’opera alquanto singolare, il cui titolo – La Sposa della Morte – non aiuta a rivelare l’enigmatico significato, si conosce solo il nome dell’autore, un certo Markus Eberden, vissuto per qualche tempo in un convento a Lonely Island, nelle regioni delle maree, a sud della Gran Bretagna. La storia si svolge in un presente non definito poiché il passato torna a rivivere in esso, e i destini sembrano sovrapporsi come in un allucinato déjà vu. Le voci dei personaggi narranti – i cui nomi sono non a caso anagrammi l’uno dell’altro (Eros-Rose, Nevile-Evelyne, Delio-Odile) – si alternano nel tempo che passa, raccontando la loro esperienza, il proprio punto di vista, confondendosi con l’alzarsi e l’abbassarsi della marea, in un ritmo incessante, come quello della vita e della morte. A ricomporsi infine con implacabile simmetria nel vortice delle corrispondenze karmiche è un mosaico talmente perfetto da riproporre un nuovo insondabile enigma.